Editoriale #006
Questo numero è un numero speciale per due motivi. Speciale perché fogliesulfiume da qui intraprende un nuovo corso. E’ cresciuto, anche se ancora il suo passo incede come quello di un bambino che ha appena iniziato a camminare. E poi è Speciale perché, con la scusante del nuovo corso che apre il filone delle trasposizioni cinematografiche fumettistiche, intende inaugurarlo omaggiando due mostri sacri nel campo artistico che ci hanno lasciato quest’anno improvvisamente, e a pochissimo tempo l'uno dall'altro. Due 'uomini' che insieme hanno creato e consacrato una nuova essenza alla mitologia. Gente come questa verrà ricordata nei secoli dei secoli per aver fondato la mitologia degli horro contemporanei.
Il 18 marzo è deceduto il Re dell’orrore a
fumetti, Berni Wrightson. Chi legge fumetti, o almeno è riuscito a entrare in contatto
con gli albi della Corno, sa di che parlo perché si sarà sicuramente imbattuto
in qualcuna delle sue terrificanti storie. Relegato insieme a icone horror come
Dracula, o recalcitranti Zombie, nel mitico Corriere della paura, magazine
horror che ad un adolescente di quegli anni che leggeva fumetti, lasciava
addosso un sincero sapore di vero horror proveniente direttamente dalla
filmografia Hammer. Suo è il Frankestein
fumettistico in assoluto migliore mai realizzato. Sua la rigenerazione matura
di Swamp Thing in quell’essenza limacciosa e putrida. Il suo bianco e nero
conferiva un aspetto ancora più tetro alle tavole, scarne e funeree, come le
crepe nella lapide marmorea assaltata da muschi e funghi, o quello delle nostre
ossa che traspaiono dai sottili strati della pelle che ci riveste. Per rendere
ulteriolmente l’idea, nel primo Ghostbuster, il fantasma decrepita e
raggrinzita della bibliotecaria è disegnato da Wrightson.
Il Re degli Zombi invece, George Romero,
si è spento invece il 16 luglio. Per George Romero non credo ci sia bisogno di
spendere troppe parole. Chiunque ha visto un suo film di zombi, o almeno ne ha
sentito parlare. La notte dei morti viventi, Zombi, sono di quei film
conosciuti anche a chi il cinema dell’orrore lo conosce a malapena. Romero
passerà alla storia insieme ai vari Kubrick e Truffaut perchè stato il primo
regista a rappresentare gli zombi come li conosciamo oggi (anche se alcuni
corrono…), e se esistono fumetti, videogiochi, film e serie tv sugli zombi ancora
oggi, è senza ombra di dubbio a George che lo dobbiamo.
A questi due grandi autori vogliamo
dedicare questo numero di fogliesulfiume, anche se adesso cominceremo a parlare
anche di un terzo personaggio, un altro
‘uomo’ che invece, per fortuna dell'umanità, è ancora vivo, ma che ha
partecipato alla congiunzione di questa triade sovrumana di elementi, e ne è
stato addirittura fondamentale (il numero originale americano porta la sua foto
in ultima di copertina, proprio come fosse un suo libro). Parliamo di quel
Genio della narrativa moderna che ha ramificato le proprie geniali paure
nell'essenza stessa della mitologia odierna: Stephen King. Su di lui credo non
ci sia nulla da dire, il nome già è abbastanza per chiunque.
In pochissimi sanno, almeno in Italia, che
queste tre icone, seppur lontanamente e molti anni fa, nei primi anni 80, hanno
per qualche tempo incrociato loro esistenze per collaborare insieme. E quello
che avete tra le mani questo mese ne è il risultato. Un cocktail di tre mostri
sacri: la genialità di King nel creare l'orrore, seppur ispirandosi ai noti
Creepy e Weird tales della Warren (la Warren era la Hammer dei fumetti, e
Wrightson aveva fondato proprio in quei fumetti dell’orrore la propria carriera)
comics onnipresenti nella cultura americana quanto paperino e topolino. Quelle
visioni saranno rappresentate in immagini da Romero, e infine fatte
ricongiungere alla loro corrente d'ispirazione originaria, quella dei fumetti
appunto, da Bernie Wrightson, a metà strada tra le epiche e pittoriche
rappresentazioni di Alex Raymond, e la carne fetida e muta della Morte.
Il film è un Cult, posticcio, ma che
lascia il segno in alcuni passaggi. Il personaggio di Virrel della seconda
storia è interpretato da Stephen King in persona. L'ultima storia invece era
quella realizzata meglio, più shoccante e disturbante.
Nel fumetto la prospettiva riportata dalla
mano di Wrightson è naturalmente diversa. Chi conosce il film, troverà qui una nuova
gustosa versione, come fosse un remake, inframezzata naturalmente dalle nostre
serie ancora in corso. Quindi, tra le storie di Creepshow, le strip di Dick
Tracy, di Tarzan (che riprende in una nuova veste), accanto alla nuova
avventura di The Clock che stavolta se la vede brutta, troverete anche le
divertenti tavole di Prof, una violenta ed eroticissima storia della Verotik
intitolata Box 69, e la prima appariuzione italiana di un nuovo personaggio
creato da Siegel e Shusters. Già, proprio loro, gli stessi autori di Superman (non
so se mi spiego…).
Dr. Occult, un tassello fondamentale nella
storia del fumetto, gran bel personaggio, soprattutto unico per l’epoca. Ma per
Siegel e Shusters non era abbastanza. Lo chiusero circa un anno dopo proprio
per far atterrare un kriptoniano sulla terra dentro un meteorite. E il resto è
storia…
Ma non solo. Perché Dr Occult non è Superman
(anche se il volto è lo stesso). E’ un prototipo, decisivo per la nascita del
supereroe per eccellenza con la S sul petto. Ma in realtà Dr. Occult è basilare per tutta una serie di personaggi
come il nostro indagatore dell'incubo Dylan Dog. E per di piu’, nella storia
che vi appresterete a lettere, farete la conoscenza del primo vampiro apparso
in una storia a fumetti!
Credo di aver già detto abbastanza. Ci vediamo
a novembre!
Buon Ottobre a tutti!
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