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mercoledì 29 marzo 2017

NEL PROSSIMO NUMERO #001...


da Aprile 2017 su fogliesulfiume.blogspot.com

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domenica 26 marzo 2017

AI CONFINI DELLA REALTA':

PERCORSI PERICOLOSI
da The twilight zone n.1, settembre 1962


e con la straordinaria partecipazione di Rod Serling


                                           AI CONFINI DELLA REALTA'
                                                            PERCORSI PERICOLOSI

""C'è una quinta dimensione oltre quelle che l'uomo già conosce. È senza limiti come l'infinito e senza tempo come l'eternità.
È la regione intermedia tra la luce e l'oscurità, tra la scienza e la superstizione. Tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le vette luminose del sapere.
È la regione dell'immaginazione.
Una regione che potrebbe trovarsi "Ai confini della realtà""












sabato 25 marzo 2017

RecensioniSulFiume

SHERLOCK, LA LEGGENDA SI E' CONCLUSA...?


Superlativa.
Sherlock presenta l’ennesima svolta delle serie tv. Le serie tv segnano delle svolte quando vanno Oltre. Oltre quello che conosciamo. Oltre quello che abbiamo già visto.
Ogni serie, nel suo piccolo, anche la più sconosciuta raffazzonata ed inutile, segna una svolta proprio per la sua ragione d’essere (non esistono, o almeno, non dovrebbero esistere serie perfettamente uguali tra loro). Poi ci sono serie come Sherlock (in passato questo lavoro l’hanno fatto altre serie come Ai confini della realtà, Happy Days, Twin Peaks, X-files, Sex and the City, Lost, I Soprano, Gomorra in Italia) le cui svolte sono dei punti fermi, dei punti esclamativi da cui non si può più tornare indietro. Per di più Sherlock fa evolvere la serialità in più punti, tutti fondamentali. A parte Conan Doyle che è la struttura contenitrice, il merito principale va a Moffat (che aveva scritto quel piccolo bistrattato gioiellino di Jekyll chiuso dopo appena la prima stagione) e del fondamentale Mark Gatiss, lo stesso interprete di Mycroft.
E’ la scrittura della serie che ha fatto di Sherlock quello che è. Una scrittura sopraffina, agganciata alle regole per disfarsene completamente. Ci sono episodi, gialli che Conan Doyle in persona si sarebbe divertito a scrivere, e si sarebbe stracomplimentato nel leggerli. Mentre i gialli sono tutti strutturati con il detective che indaga per scoprire l’assassino perché ha analizzato il corpo della vittima, Sherlock scardina le regole episodio dopo episodio. Per dirne mezzo, nel secondo episodio della quarta e ultima stagione i canoni della logica gialla sono completamente stravolti, Sherlock e Watson indagano su un assassino ma non sanno chi è la vittima...
Un altro importante pregio principale della serie, laddove molte serie di questo genere si (dis)perdono, è riuscire a contenere questo genere di  personaggi abusati dai media oltre misura. E’ difficile non mitizzare un personaggio letterario /leggendario che conoscono cani e gatti al pari di Topolino e Paperino, soprattutto quando è già un mito in auge, di moda e tendenza ( contemporanea alla serie tv di Sherlock c’è anche la trilogia di Guy Ritchie con Robert Downing Jr., e una serie tv (Elementary) con la versione americana di Holmes). Eppure in qualche modo arcano (da analizzare e studiare) gli sceneggiatori riescono a contenere il tutto in modo stucchevole, plasmandolo di straordinaria umanità. E ci son riusciti ancor di piu’ perché non ci hanno lesinato neanche da quelle situazioni e svolte tipiche delle serie che provano di tutto per tenere alta l’attenzione, ma per i creatori/scrittori di Sherlock il fantomatico ‘salto dello squalo’ doveva apparire come un comune bagnetto ristoratore da ripetere spesso. 

Dal Ritorno imperituro dell’antagonista principale (anche dalla morte), al nemico che non si puo’ sconfiggere, al comprimario familiare segreto che salta fuori all’improvviso ed peggio di quanto potevamo immaginarci, fino alla morte di Sherlock ed eventuale Ritorno con spiegazione. Un intelligente alchimia di personaggi, tipicamente inglesi, shakerati dentro Londra e l’Inghilterra. Londra la vedi, la senti, la tocchi, sia quella patinata della city, che quella sozza e fuligginosa dei sobborghi, ma anche quella normale, quotidiana, tipica, con le case in legno, la carta da parati, e le porte con le molle; nella brevità della serie (solo 16 episodi + il film L’abominevole sposa) abbiamo anche il tempo per fare un salto nel nord dell’Inghilterra, nella brughiera, tra lupi mannari ed esperimenti militari segreti. Cumberlandt eccellente a cui si deve molto (ma che nota qualche problema di stanchezza nell’ultima stagione), a cui si deve questo Sherlock sociopatico, iperattivo e drogato, Martin Freeman ottimo contraltare, e tutto il loro seguito, dall’interpretazione deliziosa di Moryarti al determinante Mark Gatiss/ Mycroft.
Non so se la serie è davvero finita (non ci è dato saperlo), ma spero che l’alchimia si ripeta magari con qualche singolo film, perché è fin dalla prima stagione di Sherlock (nella seconda puntata sembra Dylan Dog!) che ho sempre desiderato di vederlo vs Jack lo squartatore, vs Dracula, e anche Mr Hyde…
Non sapevo saresti finito tanto presto, ci mancherai Sherlock, ma tanto di piu’ perchè ci hai abbandonato a quegli zombi di Walking 


dead (due coglioni nell’attesa di vedere morto Neagan). 
Spero almeno che la nuova stagione di Twin Peaks possa colmare il vuoto…






























































lunedì 20 marzo 2017

IL GRANDISSIMO ESPLORATORE

da Lone Rider n. 1,
Aprile 1951


Daniel Boone nato a Reading il 2 novembre 1734, morto a Saint Louis il 26 settembre 1820. E' stato un esploratore statunitense, divenne famoso per le sue esplorazioni nel Kentucky in cui, nonostante la resistenza indiana, fondò l'insediamento di Boonesborough al di là dei monti Appalachi.
Boone fece parte della milizia come ufficiale durante la Guerra di indipendenza americana (1775-1783).
Su di lui son stati realizzati parecchi film, ed anche una lunga serie tv mai arrivata in Italia. (da Wikipedia)

La sua storia...


                                             IL GRANDISSIMO ESPLORATORE




domenica 19 marzo 2017

TROPPO BELLA PER ME
di
Luigi Naviglio

&
TARZAN OF THE APES
(Strip 1, 2 Metropolitan Newspaper 1929)
scritto da
Edgard Rice Burroghs

disegni
Harold Foster

traduzione

Alessandro Straniero

Luigi Naviglio (Firenze, 12 luglio 1936 – Milano, 22 novembre 2001): Fotoreporter di professione e collaboratore di molti rotocalchi a larga tiratura,  fece il suo esordio come scrittore di fantascienza in un'epoca in cui gli autori italiani pubblicavano sotto pseudonimi rigorosamente anglosassoni. Assunse così il nom de plume di Louis Navire con cui è rimasto più noto, ma ne utilizzò anche vari altri: Lewis Flash, Jack Azimov (condiviso con Pierfrancesco Prosperi e Antonio Bellomi), Red Fayad, Samy Fayas, Alex Gordon, Nina Laru, Fred Mc Murray, Louis Nigra, Red Ryan.
Fu uno degli autori più prolifici del genere fantascientifico in Italia: dal 1963 al 1967 scrisse 10 romanzi (tutti tradotti nelle collane dell'editore Ponzoni in Francia), molti dei quali originariamente pubblicati a puntate, a cui si aggiungono due ulteriori romanzi scritti nei decenni successivi e un totale di 77 racconti, l'ultimo dei quali pubblicato nel 1990. Il suo primo romanzo fu Un libro nella polvere del 1964, pubblicato nella storica collana Cosmo di Ponzoni Editore; l'ultimo - scritto assieme a Vittorio Curtoni - è stato il romanzo breve Spettri stellari del 1979. Quello che Ernesto Vegetti definì il suo migliore romanzo, Un carro nel cielo del 1965, venne tradotto anche in tedesco.
Fu un grande sostenitore del fandom italiano della fantascienza e partecipò dal 1965 alle sue primissime fasi assieme al suo allora giovane pupillo Vittorio Curtoni, curando la fanzine Nuovi Orizzonti (con Lucio Ciccone e Curtoni), poi ribattezzata Numeri Unici (col solo Curtoni), e in seguito ideando una nuova fanzine, Verso le Stelle, che divenne una rivista distribuita in edicola.

È stato direttore delle edizioni Ponzoni. Ha collaborato in qualità di saggista alle riviste e collane Gemini, Perry Rhodan, Verso le stelle (ed. Solaris), per la quale fu anche sceneggiatore dei fumetti, I grandi della fantascienza (Il picchio), Star (Epierre), Nova SF (Perseo libri), Studi e cataloghi (ed. Biblioteca civica di Verona).
Luigi Naviglio è stato uno dei pochi scrittori di professione in Italia a vivere della propria opera, producendo storie dei più svariati generi: oltre alla fantascienza, scrisse western, romanzi rosa, racconti storici, erotici, storie di vita vissuta; sceneggiò inoltre un gran numero di fumetti e fotoromanzi, scrivendo anche rubriche d'appendice per pubblicazioni da edicola e servizi giornalistici.
Morì nel 2001 a Milano all'età di 65 anni per complicazioni.

estratto da Wikipedia

altre informazioni trovate in rete di chi lo ha conosciuto personalmente ne parlano di una persona eccezionale. Personalmente quel poco che ho ancora letto (la sua narrativa è sterminata) lo trovo sicuramente molto interessante, ma non l'ho ancora messo a fuoco del tutto, non capisco se è più geniale di quel che possa sembrare ad una prima botta, o è solo un gran bravo scrittore.
Sicuramente uno scrittore da scoprire, e riscoprire.
"Troppo bella per me" è un suo racconto giallo\erotico apparso sul terzo numero della serie fotoromanzo Killing. 

PS: allegate le strip di "Tarzan delle scimmie" apparse sul Foster Metropolitan Newspaper nel 1929 disegnate da Harold Foster


                                                                       TROPPO BELLA PER ME
                                                                                                  di Luigi Naviglio


sabato 18 marzo 2017

IZNOGOUD
in:

INCOGNITO


Creato nel 1962 da René Goscinny (autore anche di Asterix) e Jean Tabary, è un personaggio poco conosciuto in Italia.
Le sue storie narrano della laggendaria Baghdad nei fasti aurei e magici delle Mille e una notte. In quel periodo a Baghdad regnava per l'appunto il califfato di Haroun El Poussah, uomo che definire mite è eufemistico, insieme al  suo consigliere personale, il Gran Visir Iznogoud. Il 'gioco di parole dall’inglese' del nome del protagonista ne spiega subito l’anima (peccato che a Baghdad nessuno conosce l'inglese, altrimenti avrebbero riconosciuto subito la serpe in seno). L'intento principale di Iznogoud è quello di estromettere il Califfo e prenderne il suo posto. Infatti, come arde ribadire spesso a gran voce, “Sarò  Califfo al posto del Califfo!”.
Il primo episodio su Iznogoud, Incognito, nasce inizialmente come una storia a sé, ma per Goscinny si rivela essere l'embrione, la cellula primordiale da cui vennero tratti tutti gli altri lavori successivi sulla saga del buon Iznogoud. Qui compaiono parte dei personaggi principali, come Dilat Larat, il braccio destro di Iznogoud, ovvero lo scagnozzo, ma che dico, il biscazziere, ma anche il sicario...insomma, la manovalanza necessaria per escogitare le astuzie del Gran Visir.
Dilat è una palla imprescindibile di Iznogoud, a tal proposito mi viene in mente quella volta che riuscirono a raggirare il Califfo….

                                                                           IZNOGOUD in "INCOGNITO"


giovedì 16 marzo 2017

IL VANGELO SECONDO SATANA: Vi saluto Marie - I° Parte


Per la sezione "I fumetti che la chiesa non vorrebbe farvi leggere", apriamo con "L'Èvangile selon Satan", tratto da un romanzo francese scritto da Patrick Graham e pubblicato nel 2007.
La 'leggenda' narra che il romanzo prende spunto da un informazione avuto da un amico d'infanzia di Graham che lavora in Vaticano: pare infatti che la Chiesa Cristiana tenga nascosto da moltissimi secoli il ritrovamento di alcuni manoscritti tacciati come malefici. I Papi nei secoli li hanno tramandati, studiandoli, ed hanno compreso quanto siano davvero potenzialmente pericolosi per la Fede Cristiana.
Maurel e Cerqueira hanno trasposto il romanzo di Graham in Bande dessinée (BD in francese, aka Comics in inglese, aka Fumetto in italiano) per l'interessante collana francese "I segreti del Vaticano".


Buona lettura!

                                        Il VANGELO SECONDO SATANA

                                                                  Vi Saluto Marie I° Parte