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sabato 3 febbraio 2018

FOGLIESULFIUME #010


Editoriale #010


Allo stesso modo di qualsiasi altra forma artistica, quali il cinema, la pittura, la scultura, l'architettura, anche i fumetti sublimano un’epoca. Sia a livello concettuale che di riproduzione visiva. Anche il fumetto risulta essere il punto d'incontro tra lo spazio e il tempo. Racconta la storia della sua epoca alle stesse persone che la trascorrono, la cui cultura dipende dalla propria nazione. Proprio per questo abbiamo Fumetti in Italia, Comics in America (i primi fumetti erano prettamente comici, esilaranti, da qui il nome comic), Bande dessinée in Francia, e chi più ne ha più ne metta. Il nome è indicativo della loro provenienza.
Basta anche solo guardare alcuni tra i Graphic Novel più famosi per rendersene conto. Watchmen, Il ritorno del cavaliere oscuro, Civil War… ma anche Corto Maltese non sarebbe il Corto Maltese che tutti conosciamo, se fosse nato in un altro periodo storico. Stessa cosa dicasi per un personaggio come Captain America, o per gli albori di Dylan Dog. O immaginate se il primo Tin Tin fosse nato oggi, nella nostra società ultratecnologica. Oppure, per non andare troppo lontano da quello che ha pubblicato fogliesulfiume: immaginate se Iznogoud fosse stato partorito ai nostri giorni. Avrebbe sicuramente un’espressione più “terrorista”. Altrettanto possiamo dire riguardo tutte le altre forme artistiche, da Guernica a 2001 Odissea nello spazio, fino a The Wall dei Pink Floyd. Sono tutti cortocircuiti spazio-temporali che il medium – ma anche l’autore – è riuscito a captare e a far fluire dentro di sé per generare l'opera.
fogliesulfiume è un viaggio nello spazio-tempo, il crocevia di varie caotiche coordinate, riassemblate dentro un percorso. Nel numero che avete tra le mani, passa dall'emancipatissima Dolly O'Dare antecedente alla seconda guerra mondiale, ai retroscena orribili, sempre della stessa guerra, di Black Sands, che raccontano lo stesso periodo ma che son stati realizzati qualche anno fa. Per non parlare poi della “veste”: Black Sands risulta evolutivamente oltre la superdetective col vestitino rosso. C'è The Clock che per fare irruzione scavalca una finestra nel dopoguerra americano, ma c'è anche Han Solo che fa un viaggio iperspaziale verso il punto più ignoto dell'universo. Ci sono anche altri viaggi, quello ai confini della realtà, accostati ai problemi esistenziali d'una donna sentimentalmente insaziabile, in una storia che farà discutere non solo per essere stata disegnata addirittura da Jack Kirby...
Ah, a proposito, fa una capatina anche il nostro beneamato Philip Craig Russel, che dopo Sabre e Night Music, ci delizia con una chicca mai vista prima... e poi c'è il Grande Ritorno di un personaggio che è stato via per un po' di tempo...

Insomma, come al solito c'è troppo, per poter parlare di tutto. E troppo verrà ancora, visto che il mese prossimo compiamo il nostro primo anno... e in qualche modo dovremo pure festeggiare!

Come dicono dalle mie parti, à la prochain!

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